Su EconomyUp qualche giorno fa, l’amico Stefano Tresca, avvocato e business angel, esperto di digital economy che vive e lavora a Londra, ha scritto un articolo molto provocatorio: il succo è che le nuove tecnologie, complice una inossidabile resistenza al cambiamento della categoria degli avvocati, potrebbe portare questi ultimi all’estinzione, come i dinosauri.
Bene, pur condividendo molti dei concetti che Stefano esprime in quell’articolo, ho pensato fosse interessante raccogliere la provocazione.
Perciò ho risposto con questo articolo che gli amici di EconomyUp mi hanno pubblicato con il titolo: “Avvocati e blockchain, i contratti si scriveranno da soli ma chi farà le regole di scrittura?”
Mi fa piacere se lo leggete, ma tanto per spoilerare, la conclusione è: ammesso che il lavoro del giurista o dell’avvocato, un bel giorno diventasse totalmente inutile, a qualsiasi livello, grazie alla creazione di software capaci di farne il suo lavoro meglio e in modo più economico, probabilmente l’elemento umano sarà superfluo nella totalità dei settori e tutto sarà automatizzato o automatizzabile.
Ma la domanda è: giunti a quel punto, saremo tutti più ricchi o saremo tutti più disperati? I frutti di un mondo in cui è superfluo il lavoro umano saranno equamente distribuiti? O avremo una élite di ricchi e potenti asserragliati nelle loro fortezze dorate, mentre miliardi di altri uomini vagheranno per la terra, spogliati non solo dei loro beni, ma del loro stesso ruolo e della loro identità?