Quella dell’avvocato non è sempre una vita facile, al giorno d’oggi.
Direte: cavoli suoi. Beh, sbagliereste: se non è facile per lui finisce per esserlo meno ancora per i suoi clienti. E questo è un problema che va ben oltre il malessere dell’avvocato, perché significa che molti cittadini hanno difficoltà ad ottenere giustizia. Ora, penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che un luogo senza giustizia, o senza possibilità di ottenerla, è un luogo in cui la gente è infelice, in cui non importa quanto un imprenditore sia bravo, perché resterà alla mercè di prepotenti e disonesti.
Credo che il clichè dell’avvocato furbastro, antipatico e, in ultima analisi, disonesto, faccia perdere di vista un dato importante: e cioè, che l’avvocato costituisce il primo punto di contatto, la porta d’accesso, al servizio giustizia. E quanto più il sistema rende difficile e complesso ottenere giustizia, tanto più l’avvocato diventa essenziale per avere una minima chance di ottenerla questa giustizia. Il paradosso è che se la difficoltà di ottenere giustizia arriva alla soglia critica di una totale sfiducia verso il sistema, il ruolo dell’avvocato viene percepito come inutile.
È questa la ragione per cui ho deciso di realizzare questo blog.
Nel nostro paese è sempre più difficile accedere al servizio giustizia, ed è diffuso il senso di sfiducia verso il sistema. Ma quel che è peggio è che, addirittura, introdurre elementi che scoraggiano il ricorso alla giustizia (attraverso norme che lo rendono eccessivamente oneroso e, in molti casi, aleatorio) è, nella sostanza, diventato un metodo scientifico per risolvere le enormi carenze organizzative di quell’apparato che dovrebbe avere come scopo essenziale proprio quello di erogare giustizia.
Le cause sono molte, e sono radicate a più livelli. Una di queste è certamente il livello qualitativo, bassissimo, delle leggi che vengono emanate: molte, contradditorie, modificate a ritmo frenetico, talvolta sgrammaticate. In una parola, spesso incomprensibili. Ce ne sono molte altre, e proprio noi avvocati faremmo bene ad assumerci anche la nostra parte di responsabilità.
Lo scopo di questo blog, quindi, è proprio quello di raccontare la vita degli avvocati, condividere esperienze, spunti di riflessione e idee, per cercare di capire come fare meglio il nostro lavoro; come recuperare un senso da dare alla nostra professione; come renderla coerente con un sistema di valori etici; per cercare di trovare un modo per lenire il senso di frustrazione che un sistema inceppato genera in coloro che, come me, fatto questo mestiere perché credono che esso corrisponda ad uno scopo sociale essenziale.
In questo blog, quindi, si racconteranno episodi di vita forense; si racconteranno tic e tabù di chi fa parte di questo mondo (avvocati, giudici, clienti); si parlerà di problemi, modi e soluzioni inerenti l’organizzazione dell’attività professionale; si parlerà di nuove tecnologie; di marketing dello studio legale; si parlerà anche di problemi dell’organizzazione del sistema giudiziario; si discuterà anche di leggi, delle loro contraddizioni, e a volte, della loro follia. Tutto questo si cercherà di farlo in modo leggero, se possibile ironico, e (ci si proverà) divertente.
Il blog è indirizzato principalmente a colleghi avvocati e a chiunque sia interessato ai problemi del mondo giudiziario ed è aperto al contributo di chiunque abbia voglia di dire la sua, in modo garbato e pertinente.
È un mondo difficile, vita intensa e felicità a momenti, come diceva la canzone di Tonino Carotone, ma con un sorriso e qualche idea in più, magari si riesce ad affrontare meglio il quotidiano.